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Europa 28/08/2017

Italia: La patata sfida il clima

Copropa - La coltura anche in Friuli dovrà fare i conti con i cambiamenti ambientali. Problemi e soluzioni, sia di breve sia di lungo periodo.

Come difendere la coltivazione della patata in Friuli dai cambiamenti climatici? È stato questo il tema centrale del convegno che la Copropa di Zoppola, guidata dal presidente Flavio Pighin, ha organizzato quest’anno e che ha visto quale relatore il docente dell’ateneo friulano Francesco Danuso. Lunghi periodi siccitosi seguiti da precipitazioni eccezionali, inverni miti ed estati roventi possono penalizzare le colture tradizionali, come appunto quella della patata. Come contromisure gli agricoltori hanno a disposizione sia scelte di breve periodo, sia nuove strategie di lungo. Se le cause del riscaldamento terrestre e del conseguenze climatiche sulle diverse regioni della terra sono chiare, l’evoluzione delle loro conseguenze sono più incerte, ma non per questo meno preoccupanti. Per quanto riguarda la nostra regione, inserita nell’area europea mediterranea, le conseguenze, come ha spiegato Danuso, sono già un aumento della temperatura media stagionale, con rischi di siccità e colpi di calore; minori le piogge annuali con riduzione delle disponibilità idriche. La produzione agricola è in calo e anche le aree adatte alla coltivazione potrebbero ridursi. Ma il recente riscaldamento modifica i sistemi biologici terrestri: ripresa primaverile anticipata e stagioni più ‘lunghe’, anche per i patogeni.

Siccità e alte temperature

“La coltura della patata è particolarmente sensibile alla siccità e alle alte temperature – spiega Danuso - quindi è molto probabile che sarà influenzata dai cambiamenti climatici. Come? Dipenderà anche da condizioni locali microclimatiche e dal tipo di suolo. Le previsioni sui cambiamenti climatici indicano per la resa della patata una riduzione ai tropici e nelle zone mediterranee e un incremento alle latitudini più elevate.

La prolungata stagione di crescita dovuta a temperature più alte genera più cicli di moltiplicazione dei patogeni e maggiore impiego di fitofarmaci”.

Infatti, la peronospora con 1°C in più anticipa di 4-7 giorni l’attacco e allunga il periodo di suscettibilità di 10-20 giorni. I nematodi aumenteranno il numero di cicli per stagione. Mentre la dorifora con 2°C in più può avere fino a 5 generazioni aggiuntive per stagione. In esperimenti di arricchimento dell’aria con anidride carbonica su patata, si è visto che gli attacchi di dorifora erano intensificati. Questo perché con anidride carbonica elevata il contenuto di azoto delle foglie rispetto al carbonio diminuisce e quindi la dorifora deve mangiare più foglia per avere lo stesso apporto proteico.

Inoltre temperature più alte e piogge irregolari aumentano il rischio di infezioni batteriche come il marciume molle.

Quali, quindi le contromisure. Alcuni aggiustamenti di breve termine riguardano la gestione del sistema colturale: cultivar adatte, cultivar diversificate, scelta epoca di semina, densità, fertilizzazione idonea, strategie difesa fitosanitaria. Inoltre, è importante la conservazione dell’umidità suolo attraverso microirrigazione, pacciamatura e aumento della sostanza organica suolo. Nel lungo periodo, invece, saranno necessari degli adattamenti: Cambio uso del suolo, Sviluppo nuove cultivar e cambiamenti al microclima attraverso per esempio frangiventi.

“La produzione – conclude Danuso - potrebbe ridursi per il raccorciamento del periodo adatto a causa delle più alte temperature. Con maggiore domanda evapotraspirativa la risorsa idrica dovrà essere impiegata con maggiore efficienza. Nei climi temperati la resa della patata potrebbe aumentare in condizioni irrigue, per la più lunga stagione di crescita e la maggiore concentrazione di anidride carbonica nell’aria. La qualità è più difficile da prevedere: si potrebbero avere tuberi più grandi e con maggiore sostanza secca. Si attendono maggiori problemi con insetti e malattie per l’allungamento del ciclo colturale e le più alte temperature. La scelta di patate precoci potrebbe servire a sfuggire al secco e caldo estivo, ma c’è comunque il rischio di gelate con semine troppo anticipate.

L’uso di varietà e sesti d’impianto più ridotti potrebbero servire per una rapida copertura del terreno per evitarne il surriscaldamento.

Indubbiamente serve incrementare la sostanza organica suoli e adottare rotazioni lunghe e diversificate”.

Fuente: http://www.ilfriuli.it/articolo/Gusto/La_patata_sfida_il_clima/10/170179


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