Italia: Possibile accordo tra agricoltori israeliani e palestinesi per coltivare patate

Siamo in medio Oriente, lungo il muro che separa da una parte Israele, dall’altra la Striscia di Gaza, dove il Jewish Press riporta di colloqui tra i produttori di patate di entrambi i lati del muro di separazione.Dal lato palestinese, i produttori di patate sono alla ricerca di nuove varietà da coltivare; varietà che siano più adatte alla trasformazione in un locale impianto, e migliori rispetto a quelle tradizionali (leggasi vecchie cultivar). 

Facile a dirsi, ma meno facile a farsi, specie se lavori in una delle regioni più tumultuose del pianeta. La mano tesa a favore dei pataticoltori della Striscia è arrivata dalla parte israeliana del muro, e precisamente dal kibbutz di Nahal Oz, dove gli agricoltori sono disposti a produrre tuberi seme da esportare poi dall’altra parte del muro.

Ad oggi i colloqui sono ancora in corso, ma non sembra ci siano grossi ostacoli per siglare un accordo bilaterale; si parla di una fornitura di sementi per poche decine di ettari per la produzione autunnale. La speranza degli agricoltori di entrambe le parti è che da questa prima cooperazione possano poi nascerne altre, più a lungo termine. 

"La politica - ha dichiarato il coltivatore Yankale Cohen, del kibbutz di Nahal Oz, intervistato da radio IDF Cohen - non l’avrà vinta sull’agricoltura, tutti abbiamo bisogno di mangiare e non c’è nulla di più potente di questo". Parole cui fanno eco quelle del suo omologo palestinese, Jamal Abu Naja, presidente dei coltivatori nella Striscia di Gaza: "Sappiamo (noi agricoltori palestinesi e israeliani, ndr) di cosa stiamo parlando, siamo tutti agricoltori. Non capiamo la politica, ma solo la terra".