Francia: Conseguenze dell’invasione russa in Ucraina sul settore pataticolo francese

Secondo il CNIPT, la situazione in Ucraina potrebbe amplificare l’inflazione già elevata dei costi delle materie prime agricole, degli imballaggi e, soprattutto, dell’energia elettrica. "Ci aspettiamo forti tensioni in relazione all’energia (la Russia è il principale esportatore di gas naturale verso l’Ue, rappresentando il 44% delle sue importazioni) e per estensione sul prezzo dei fertilizzanti azotati. Le tensioni sul petrolio sono destinate ad aumentare. Di conseguenza, i flussi logistici verrebbero interrotti dalle difficoltà di trasporto (stradale e marittimo), dai costi e dalla mancanza di autisti".

"Molto probabilmente la guerra influenzerà gli attuali flussi di patate da conservazione verso i Paesi dell’Europa centrale e orientale - ha dichiarato l’interprofessionale - L’Ucraina è uno dei principali produttori di questo tubero, ma a causa del suo significativo consumo interno ne importa quasi 250mila tonnellate ogni anno. I suoi principali fornitori sono Polonia, Lituania e Romania. La Francia non esporta molto prodotto direttamente in Ucraina, ma invia flussi significativi di patate alle nazioni vicine che le riesportano in Ucraina".

"La Russia importa fino a 100mila tonnellate di patate fritte congelate (e altre patate lavorate), esclusivamente dall’Ue (Paesi Bassi, Polonia, Germania, Belgio e Francia). Il conflitto potrebbe paralizzare questi flussi che verrebbero trasferiti verso altre destinazioni".

"Il vantaggio delle patate, in questi tempi di crisi, è che contribuiscono fortemente alla sovranità alimentare della Francia e costituiscono un alimento sano e di qualità per tutte le popolazioni europee", ha evidenziato il CNIPT.